Programma del Corso e Argomenti trattati
1° GIORNATA (Fabio Pinzi): INTRODUZIONE: perché la permacultura: cos’è la permacultura. Permacultura e arte di abitare. Storia della permacultura. L’albero della permacultura: atteggiamento-principi- strumenti-tecniche-strategie. Principi fondamentali degli ecosistemi (E.Odum). Caos e ordine . Flussi e circolazione di energia, materia e acqua. Principi di Holmgren: il ciclo progettuale (P.Bane). Etiche e principi mollisoniani.
2° e 3° GIORNATA (Marco Pianalto): clima, gestione delle acque, zonizzazione, mappe, settori. Sistemi colturali estensivi. La loro adozione e collocazione in base alla topografia e alle disponibilità idriche. Le curve di livello e la progettazione in keyline. Cenni sull’Holistic Management . ACQUA CHE ENTRA: La conduzione e la raccolta dell’acqua in pieno campo: solchi, canali, swales, terrazzamenti e invasi. La raccolta d’acqua su piccola scala. I principi del Rainwater Harvesting (Brad Lancaster).
4° e 5° GIORNATA (Anna Morera): suolo e rigenerazione agroforestry, orto, allevamento. LA ZONA 1: ORTO E ANIMALI: Tipologie di orto. Vantaggi e svantaggi delle varie tipologie. Consociazioni e rotazioni. La collocazione dell’ orto e delle strutture annesse nella progettazione. Gli animali nell’orto: microorganismi, lombrichi, api e insetti, animali da cortile. Insetti e pianta. LA ZONA 2: FOREST GARDENING Transizione verso sistemi colturali meno intensivi. Colture perennane. Alberi e arbusti: interazioni con l’ambiente. Il loro ruolo nella costruzione di un microclima. L’approccio policolturale in Permacultura: Struttura ed elementi di una food forest e adattamento alle necessità di un insediamento.
6° e 7° GIORNATA (Alessandro Caddeo): come e cosa osservare a partire dal se e dal gruppo, mappatura dei bisogni nell’interazione col progetto singolo o di comunità. Strutturazione dell’intervista al committente e visualizzazione degli obiettivi. Ottimizzazione dei flussi compreso quelli sociali attraverso l’uso dei patterns, e strutturazione del progetto attraverso le zone margine, cuneo e altri settori specifici. Come utilizzare i fattori limitanti in un processo progettuale a proprio vantaggio e analisi dei progetti presenti per individuarli. Visualizzazione della az. agricola di Alessandro come caso esempio di analisi zone, settori, uso dei pattern e attuazione della vision rispetto ai flussi presenti e ai fattori limitanti. Uso dell’istinto progettuale. Strumenti di progettazione.
8° GIORNATA: Giornata libera autogestita.
9° e 10° GIORNATA (Sauro Guarnieri): zona zero, abitare, bioarchitettura, materiali, autocostruzione. LA ZONA ZERO: ABITARE: Antropologia e storiadell’abitare. Stili di vita in cambiamento. Comunità intenzionali,ecovillaggi, cohousing. Comfort e qualità dello spazio abitato. BIOCLIMATICA E ENERGIA, flussi di energia esterni ed interni. Riscaldamento e raffrescamento. Risparmio energetico e integrazione impiantistica. COSTRUIRE: Principi di Bioarchitettura e Bioregionalismo. Modelli naturali e antropici. MATERIALI, tipologie e tecniche costruttive. Autorecupero e autocostruzione. L’integrazione con gli altri elementi del sistema. Analisi di casi studio.
11°-12°-13° GIORNATA (Fabio e Sauro): progettazione final. PROGETTAZIONE: APPROFONDIMENTI Focus: Adattamento del progetto ai vari climi. Quesiti e chiarimenti. Lavoro di progettazione in gruppo.
Gli animali nella progettazione. Quesiti e chiarimenti. Continuazione del lavoro di progettazione in gruppo. PRESENTAZIONE PROGETTI Esposizione dei progetti elaborati e rispettivo feedback CONCLUSIONE E CELEBRAZIONE Descrizione del percorso formativo post-PDC. Consegna dei diplomi.
Il prezzo del corso è di 600,00€ compreso di vitto e alloggio in dormitorio o in tenda.
In camera doppia o tripla d’ agriturismo con bagno privato 600,00€ + 145,00€.
+14,00€ tassa soggiorno.
Ognuno è pregato di portare la propria biancheria.
Si può avere la biancheria con un costo aggiunto di 15€.
Dettagli programma
Prima giornata
Un approccio alla sostenibilità basato sulla permacultura, un metodo che ci insegna a progettare insediamenti umani sostenibili…
La sostenibilità: che cos’é? dov’é? come la possiamo raggiungere?
Perché ogni giorno ce ne stiamo allontanando e come rovesciare tale situazione.
Che cosa non è corretto nei nostri modelli di pensiero?
Esiste un modello diverso da adottare che ci consenta di arrivarci?
Quali sono le caratteristiche di tale modello?
Come possono aiutarci i principi della permacultura.
Seconda giornata
Modelli per integrare esseri umani ed ecologia.
Un progresso basato sulla qualità della vita.
Interpretare l’ambiente naturale, acquisirne conoscenza ed esperienza, applicare ciò che si è appreso.
Imparare a riconoscere la sostenibilità dalla natura e dai suoi modelli.
Passi concreti e necessari per incamminarsi sulla via della sostenibilità.
Terza giornata
L’acqua pulita, bene prezioso e sempre più scarso sul nostro pianeta
Progettiamo l’acqua: quanta ne abbiamo bisogno per noi, per il nostro orto, per i nostri animali?
Soluzioni che fanno uso dell’acqua piovana. Strategie valide in ambito rurale ed urbano
Contenimento, canalizzazione, conservazione e uso di una risorsa pregiata.
RRRR = recupero, risparmio, riciclo e riuso dell’acqua. Gestione sostenibile dei reflui prodotti dalle nostre abitazioni. Le metodologie e le tecniche più appropriate. Cenni di fitodepurazione.
Strategie per risparmiare l’acqua e allo stesso tempo incrementarne la disponibilità, soluzioni per contenere l’evaporazione, ridurre gli sprechi, utilizzarne quanto necessario. Ripensare all’utilizzo dell’acqua, ponendosi le giuste domande.
“Coltivare” e gestire l’acqua nel territorio: una nuova sfida per affrontare gli scenari incerti che si stanno prospettando nel prossimo futuro. Dedicheremo quindi una parte importante anche alle coltivazioni in clima secco e arido, una realtà che ormai interessa una fetta sempre più ampia del pianeta e faremo pratica di progettazione.
Quarta e quinta giornata
Le produzioni vegetali
Progettare e realizzare un orto che: non ha bisogno di molto lavoro di manutenzione e di apporti dall’esterno (concimazioni e mezzi di difesa), imita gli ecosistemi naturali, ha una certa capacità di “auto-organizzarsi”, fornisce cibo non solo per le persone, ma anche per gli animali domestici e selvatici, arricchisce l’ambiente in cui viviamo con la biodiversità e la bellezza, lascia che la natura faccia la maggior parte del lavoro.
Introduzione – le basi per un orto sostenibile – gli obiettivi da raggiungere, le risorse disponibili, le motivazioni – l’analisi del terreno e la sua valutazione – clima e microclima: come trasformare le limitazioni in opportunità – l’uso del compost e la difesa dalle infestanti. La scelta delle varietà. I vantaggi delle vecchie varietà più rustiche.
Sinergie con le consociazioni (1 + 1 dà più di 2) – utilizzazione dei modelli naturali per la progettazione – il ruolo degli animali e degli insetti – la difesa delle piante senza mezzi chimici.
Esercitazioni pratiche sulle diverse modalità di realizzazione dell’orto e sulla preparazione di macerati, bokashi e tekukana.
Gli animali, parte attiva dell’agroecosistema
A differenza di quanto avviene nelle moderne tecniche di allevamento in cui gli animali sono macchine o pezzi di catena di montaggio avulse dall’ambiente e dal territorio dove insistono, nell’allevamento naturale gli animali tornano ad acquisire la loro funzione essenziale di regolatori dei processi produttivi agricoli.
Il maiale, in particolar modo, si inserisce nell’orticoltura famigliare o di ampio respiro producendo sostanza organica, valorizzando gli scarti o eccessi di produzione, riducendo la carica patogena ed addirittura, in terreni marginali, diventando, con il suo grufolare, il sarchiatore per delle successive produzioni foraggere. L’animale, quindi, parte attiva del processo e come tale considerato e valorizzato.
La seconda parte della lezione sarà più istintiva e mirata a trasferire ai corsisti la nostra conoscenza, un mix di studi, di sensibilità ed esperienza applicata che serve a far riaffiorare in ogni partecipante le proprie conoscenze nascoste dalle nozioni scientifiche della moderna cultura. Sono queste conoscenze, una volta riscoperte ed applicate, a rendere molto più semplice e gratificante l’allevamento stesso.
Non possiamo allevare all’aperto e libero un animale senza conoscerne le caratteristiche, il carattere e i suoi tempi. Deve esserci uno scambio e per questo bisogna anche saper trascurare quello che possiamo trovare sui libri di zootecnia e ascoltare il nostro istinto.
Nona e decima giornata
La zona zero è il luogo dove investiamo più energia, intesa come tempo e come qualità. Il margine fisico che la delimita rappresenta una seconda pelle che protegge, conforta, comunica. con questo modulo indagheremo, attraverso i mezzi dell’esperienza e dell’intelligenza del gruppo, le modalità di relazione tra essere umano e ambiente costruito, alla ricerca di connessioni sostenibili tra ecosistemi naturali e artificiali, che con i nostri progetti in permacultura tenteremo di far interagire. approcci, risorse, materiali per una resilienza pratica, gratificante e bella.
alcuni dei temi che vorrei introdurre, con contributi frontali, discussioni, esercizi corporei:
– osservazione interna ed esterna dell’uomo e dell’ambiente
– progettazione partecipata per la coabitazione con autocostruzione o autorecupero
– dal modello al dettaglio: masterplan, architettura, esecuzione
– feedback e valorizzazione dell’errore
– biodiversità territoriale: valorizzare l’edilizia tradizionale locale nello sviluppo contemporaneo
– disegno grafico come strumento e linguaggio universale
– qualità della comunicazione tra progettista e altri soggetti coinvolti nel processo (cliente, amministratore, colleghi, esecutori, fruitori, ecc.)
– esperienze di piccoli cantieri in viaggio tra italia ed europa
– concetto di margine: dal muro di casa alla periferia urbana
– struttura del paesaggio a livello bioregionale e princìpi di progettazione bioclimatica mediterranea
– risorse rinnovabili, materiali naturali e tecnologie deboli a confronto con i sistemi convenzionali di produzione ed esecuzione delle opere edilizie
insieme al gruppo che parteciperà al corso decideremo quali temi trattare e approfondire.
Docenti
Marco Pianalto
Agronomo, libero professionista. Docente, progettista e facilitatore in Permacultura.Laureato in Scienze Agrarie a Padova, ha inoltre completato la formazione post- laurea presso la Facoltà di Scienze Gastronomiche di Pollenzo (Advanced School in Sustainability and Food Policies).Dopo un esperienza decennale come idrotecnico in Spagna, ha svolto la formazione iniziale ed avanzata in Permacultura presso il noto istituto Permacultura Montsant (Tarragona, Spagna) con Richard Wade e Inés Sanchez. Ha ottenuto il Diploma presso l’Accademia Italiana di Permacultura ed è membro del consiglio didattico dell’Accademia (Ellisse dei Tutor).Si è diplomato in Agricoltura Organica Rigenerativa in Messico. Attualmente è membro dello staff tecnico, didattico e organizzativo di Deafal ONG, organizzazione impegnata nella diffusione dell’Agricoltura Organica Rigenerativa e nella difesa dell’agricoltura famigliare in Italia e all’Estero.È inoltre presidente dell’Associazione SemInAmore, impegnata nella diffusione di temi e pratiche legati a Permacultura, Transizione e Decrescita. L’associazione sta allestendo uno spazio didattico e produttivo in periferia di Vicenza.
Anna Morera
Nata a Barcellona, è laureata in Biologia Vegetale ed Ecologia dal 2003. Acquisisce esperienze internazionali in Germania, Svizzera e PIrenei Catalani nella ricerca e divulgazione in agricoltura biologica e nell’attivismo per la sovranità alimentare. Nel 2008 arriva in Italia e dal 2009 al 2013 partecipa al progetto di permacultura attivo nell’Azienda Agricola Terra e Acqua di San Giuliano M.se (cascina Santa Brera) al cui interno gestisce gli orti biologici. E’ docente presso la Scuola di Pratiche Sostenibili in Cascina Santa Brera. Dal 2010 si interessa di agroecologia diplomandosi nel febbraio 2013 in Messico e in questo ambito collabora con DEAFAL. Diplomata presso l’Accademia Italiana di Permacultura. È diplomata in Permacultura Applicata per l’Accademia Italiana di Permacultura. Dal 2013 gestisce insieme al compagno il progetto agricolo in permacultura Piano B sul Lago di Garda, dove suolo, api e semi sono il cuore e l’anima. Condividerà la propria esperienza per gli aspetti relativi alla coltivazione (orto, foresta alimentare) e produzione di cibo in modo sostenibile. Con Anna si praticheranno i metodi dell’agricoltura organica rigenerativa con uno sguardo particolare alla fertilità della terra.
Alessandro Caddeo
Pedagogista, educatore, si è formato presso l’Accademia Italiana di Permacultura e insegna da diversi anni in particolare nel corso itinerante in Sardegna e in giro per l’Italia. Da qualche anno ha avviato a Milis un’azienda con progettazione in permacultura. Questo progetto dimostra come anche un terreno, inizialmente arido e improduttivo, può essere trasformato in un luogo pieno di vita e soprattutto in un laboratorio di crescita personale continua, utilizzando le sole risorse del luogo, la propria creatività, le tecniche di auto-costruzione e assecondando la natura piuttosto che cercando di manipolarla. E’ animatore della rete di permacultura in sardegna Sarpa con cui organizza diverse attività, compreso un corso di permacultura itinerante, e incontri di progettazione pratica condivisa. Sotto la guida sapiente e carismatica di Alessandro imparerete a conoscere meglio i principi della permacultura, i modelli, le modalità di lavoro in gruppo e stimoli per la crescita personale oltre a tante tante altre cose!
Sauro Guarnieri
Unisce al mestiere di bioarchitetto la sensibilità del permacultore in progetti urbani e rurali ad alto valore sociale, tenendo insieme la visione sistemica e la cura del più piccolo dettaglio. Lavora in cantieri di recupero e autocostruzione per integrare tecniche tradizionali ed esigenze abitative contemporanee, prediligendo materiali naturali a bassa trasformazione, come ad esempio la paglia e la canapa industriale dal campo alla casa. Nella sua ricerca di un equilibrio tra natura, socialità e cultura, mette al centro la bellezza che deriva dalle relazioni tra tutti gli esseri, cercando quindi di interpretare le armonie e le distonie che fanno di ogni progetto quello più appropriato ad ogni speciale contesto di vita.